OLIO EVO, PRODOTTO TRA I PIU' CONTRAFFATTI

04.12.2022

Verrebbe da dire c'è "Evo" ed "Evo". Attorno all'olio extravergine di oliva si è andato via via sviluppando un mondo di contraffazioni sempre più sofisticate che permettono così di vender per "Olio Evo", oli di pessima qualità e spesso provenienti dall'estero, viaggiando in condizioni poco igieniche.

Le contraffazioni in genere riguardano: il cambio dell'origine del prodotto, l'adulterazione, la contraffazione e la falsificazione.

Per avere olio a "buon prezzo" è oramai di uso comune per grandi aziende miscelare olio italiano con quello proveniente da Grecia, Tunisia, Spagna (dove ancora è in vigore la possibilità di deodorare l'olio) e poi etichettarlo come prodotto 100% italiano.

La contraffazione avviene quando un olio vergine (seppur buono) viene venduto come Evo, ovvero purezza e qualità del prodotto sono false, ma il prezzo applicato è quello dell'extravergine.

Vi è poi l'adulterazione del prodotto: cosa grave perché si ripercuote anche sulla salute. Nel migliore dei casi un olio Evo viene miscelato con altri oli di minore qualità. Talvolta sono oli di natura totalmente diversa dall'oliva: arachidi, di soia, girasole, palma, noci e nocciola, di sansa che necessita di una raffinazione prima di essere commercializzato come olio adatto per cucinare. Il tutto perché il costo è decisamente minore rispetto all'olio extravergine di oliva.

L'adulterazione, tra le più gravi, è l'utilizzo illecito dell'olio lampante, non adatto al consumo alimentare ma debitamente raffinato è usato in maniera illecita. Gli oli lampanti hanno molta acidità, sapore ed odore molto sgradevoliche ne impediscono il consumo. Il suo nome viene infatti dal suo tradizionale utilizzo come combustibile nelle lampade ad olio. In genere è un olio con acidità superiore al 2%, all'assaggio non ha alcun aroma fruttato. In genere è un olio derivante da olive malsane, infestate o che sono rimaste parecchio tempo a terra prima di essere molite.

Diversi sono i processi a cui è sottoposto un "olio lampante".

Il Degommaggio: si aggiungono acqua e acido fosforico per eliminare fosfolipidi e le gomme ed al contempo si eliminano però le proteine.

La Neutralizzazione: viene eliminata l'acidità con la soda. Essa separa gli acidi grassi liberi dall'olio, portando l'acidità praticamente a zero ma elimina anche i caroteni, precursori della vitamina A presenti in quantità nell'olio Evo.

La Decolorazione: si eliminano clorofilla e caroteni e si tratta con terre decoloranti attivate a 100°C. La Deodorazione. L'olio è trattato con correnti d'aria a 250° circa per eliminare odori e sapori per nulla piacevoli. Con tale procedimento, però, si eliminano polifenoli, tocoferoli e steroli (considerati antiossidanti). La Winterizzazione. Si eliminano i trigliceridi per evitare l'intorbimento del prodotto a basse temperature. L'olio è raffreddato così i trigliceridi (solo la frazione in saponificabile) si solidificano e possono essere facilmente separati. Con questa operazione si va a migliorare l'aspetto del prodotto.

Quindi la falsificazione. Un classico del settore è l'utilizzo di olio di semi a cui si aggiungono clorofilla e betacarotene, dandogli così l'aspetto dell'olio extravergine di oliva.

Ecco che quando ci si trova a dovercomprare un olio extravergine di oliva, per tutelarsi, vi è un particolare da notare: il prezzo. Un olio extravergine non è assolutamente possibile che possa essere venduto dai 2 ai 4 euro, considerando che già la spremitura ha un prezzo di 1,60 euro (come media) al quintale, la confezione (ad lattina da 5l all'inizio della campagna aveva un costo di € 5,00 er poi scendere intorno ai € 3,00-4,00).. Un buon olio extravergine (molto poi dipende dalle cultivar più o meno pregiate) deve aggirarsi intorno al prezzo di 15-20 euro nella grande distribuzione quando trattasi di buone annate.. Molto di più quando la percentuale della produzione nazionale risulta negativa..

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