"Conversando con un albero di Nocellara del Belice"

Le "olivastre", piante che crescono in maniera selvaggia, hanno il medesimo trattamento delle "manze" ma dopo un anno dalla piantumazione devono essere innestate con un rametto di ulivo delle "manze" affinchè possano produrre olive. Anche in questo caso a distanza di tre anni appaiono i frutti.

Che caratteristiche hanno i suoi frutti?

Vale la pena ricordare che le olive di Nocellara del Belice godono di ben due Denominazioni di Origine Protetta. Per l'olio (GUCE L. 273 del 21.08.04) e per le olive da mensa (GUCE L. 15 del 21.01.98). Sono frutti particolarmente grandi e gustosi, con utilizzi diversi. Non solo per produrre un olio particolarmente profumato ma anche per produrre olive da mensa.

Le nostre olive arrivano a pesare sino a circa 7 grammi. La loro polpa è consistente, si stacca facilmente dal nocciolo. Ha un aroma acidulo, un sapore salato leggermente piccante, al tempo stesso amaro e dolce. Le olive di Nocellara si conservano in salamoia e di solito vengono consumate come aperitivo o per rendere più gustosi i piatti della cucina siciliana. Uno su tutti la famosa "Caponata" (come non ricordare la "caponatna di Adelina" della famosa serie "ll commissario Montalbano").

L'olio ottenuto dalle sue drupe come potrebbe definirsi?

In genere, per ottenere il meglio dei nostri frutti, la raccolta preferibile è quella a mano, soprattutto per non danneggiare le drupe. L'estrazione per esaltarne le caratteristiche è quella a freddo. L'olio che si ottiene ha un'acidità massima dello 0,50%. Ha un colore verde ma con riflessi giallo oro, come il sole dove noi alberi nasciamo. L'olio "fresco", ha un lieve profumo di erba. Il sapore è leggermente amaro e piccante, dal retrogusto di carciofo, mandorla e pomodoro verde. E' un olio che ha un altissimo contenuto di polifenoli, antiossidanti naturali (circa 340 mg/kg): E' un prezioso scrigno di vitamine quali la K (essenziale nel mantenere i livelli di alcuni fattori della coagulazione), la E (dalle proprietà emollienti ed antiossidanti, utile per contrastare l'invecchiamento della pelle), la D (preziosa per il sistema immunitario, il sistema osseo e cardiovascolare). Alto il suo contenut di grassi ad alta digeribilità che portano alla riduzione del colesterolo e degli zuccheri nel sangue. E' un olio che ha un alto punto di fumo. Largo il suo uso in cucina sia crudo (ottimo da degustare col pane) che cotto, per dare quel tocco in più ai piatti.

Io ed i miei colleghi ulivi siamo stati accolti con piacere tantissimi anni fa, quando la popolazione dell'isola capì la nostra importanza e l'importanza del prodotto dato dalla spremitura dei nostri frutti, le drupe. Pensi che arrivammo a ricoprire un ruolo di estrema importanza, soprattutto con i Greci di Sicilia: chi osava sradicare uno di noi era sottoposto alla pena dell'esilio. Il grande Omero, ne suoi poemi, già descriveva l'uso che si poteva fare dell'olio estratto dalle nostre drupe. Secondo la mitologia greca, fu Atena a piantare il primo ulivo. Vicino agli antichi templi di Selinunte furono rinvenute delle macine in pietra, databili intorno al V secolo a.C. Circola sul nostro conto anche una sorta di mito riguardo il nostro tronco. Si narra che quando cresciamo col doppio tronco è una specie di premio divino a seguito della devozione di due sposi che ad un dio sceso dall'Olimpo lodarono un albero di ulivo per i diversi usi che se ne potevano fare: dalla legna da ardere, all'ombra durante le roventi estati siciliane, le olive per la nutrizione e l'olio adatto sia per l'alimentazione che per fare luce.

Lei appartiene alla cultivar "Nocellara del Belice" in quale zone cresce e si sviluppa?

Noi ulivi "Nocellara del Belice" siamo diffusi in quasi tutta la Sicilia Occidentale ma come dice il nome, cresciamo soprattutto nella Valle del Belice, soprattutto nella zona di Castelvetrano e Campobello di Mazara, Partanna, Santa Ninfa, Montevago, Santa Margherita del Belice, Gibellina, Salaparuta, Poggioreale. Le "manze", ovvero le nostre piccole piante che crescono vicino al tronco principale di solito vengono spiantate e trapiantate vicine dove dimorano per circa un anno. Lì crescono per tre anni almeno prima che producano le drupe.



Vendita: lattine da 5 litri.

Costo al litro: € 13,00 + eventuali spese di spedizione


Come avviene la raccolta

Seguo personalmente ogni fase di vita degli ulivi. Amo il contatto con ogni singola pianta. Le mie mattinate siciliane le trascorro a controllare ogni singola pianta, i lavori di concimazione, aratura, potatura. Talvolta mi fa compagnia qualche cane randagio che si apposta come dovesse fare da guardia.

La raccolta è fatta "a mano" come un tempo facendo, scorrere le olive direttamente in un cestello che si porta sulle spalle. Un metodo antico, magari un po' più onoroso da un punto di vista economico  e faticoso fisicamente ma che permette di non danneggiare le drupe e stressare la pianta. La spremitura è a freddo.

Un prodotto per chi vuol mangiare sano e italiano. Un olio dalla fragranza particolare che si può definire "l'ORO del BELICE" perchè col tempo assume la colorazone dell'oro che mantiene inalterata per almeno 24 mesi

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