ARIDOCOLTURA PRATICA SOSTENIBILE E DI RISPARMIO

14.01.2024


E' una tecnica agricola (come si usa dire il dry farming) che si basa sull'utilizzo di tecniche di irrigazione, fertilizzazione e gestione del suolo per ottenere una produzione agricola sostenibile in condizioni di scarsità di acqua.

Per conservare l'acqua è importante sfruttare al meglio le risorse idriche disponibili. Ad esempio un sistema di irrigazione a goccia per controllare la quantità di acqua che viene somministrata alle piante, oppure vasche per la raccolta dell'acqua piovana. Da considerare anche la la pacciamatura che può essere fatta con foglie secche o tessuto non tessuto. Questo aiuta a trattenere l'umidità nel terreno, riducendo la necessità di irrigazione. Non da meno una buona gestione del terreno. Quest'ultimo si presta meglio per l'Aridocoltura se argilloso in quanto ha un'ottima capacità di ritenzione idrica.

Quali sono i vantaggi dell'aridocoltura?
L'aridocoltura offre diversi vantaggi, tra i quali una maggiore produttività, una maggiore resistenza alle malattie e una maggiore resistenza alle condizioni climatiche estreme. Inoltre, l'aridocoltura può aiutare a ridurre l'impatto ambientale, poiché richiede meno acqua rispetto all'agricoltura tradizionale.

Aridocoltura e ulivi

L'ulivo è una pianta adatta alla coltivazione in asciutto. Quindi in assenza di acqua ci sono alcune pratiche che possono attenuare lo stress idrico e mantenere una buona produttività e redditività.

Sebbene sia considerata una coltura altamente resiliente e tollerante a diversi stress abiotici, l'olivo abita un ambiente ad oggi particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici.

Infatti, quest'anno in Italia abbiamo attraversato forti momenti di siccità come in Sicilia ed improvvisi eventi estremi. Per quanto riguarda le colture perenni, come l'olivo, queste proiezioni climatiche provocheranno gravi effetti negativi. L'aumento delle temperature può allungare la durata della stagione di crescita e quindi causare cambiamenti nei tempi fenologici, in particolare della fioritura e l'evapotraspirazione che accelera la maturazione dei frutti, con ripercussioni sui raccolti che diverranno sempre più precoci. Inoltre, l'aumento delle temperature va a ridurre i periodi di freddo necessari alle piante per prepararsi alla ripresa vegetativa. Un raffreddamento insufficiente porta ad una bassa allegagione con conseguenze negative sulle rese finali.

L'olivo può essere considerata una pianta adatta all'Aridocoltura: è altamente adattabile alla siccità,ha sviluppato una serie di meccanismi biologici per tollerare lo stress idrico e crescere in condizioni climatiche avverse ed è in grado di utilizzare l'acqua del suolo.

L'olivo è in grado di produrre in asciutto anche su terreni calcarei di collina e con roccia affiorante, oppure su suoli salini in prossimità dei litorali.

L'irrigazione dell'olivo non è sempre necessaria, anche se è oggi in uso nella maggior parte degli uliveti.

La mancanza di acqua ha ripercussioni negative sulle relazioni idriche, l'assorbimento, il trasporto e la successiva distribuzione dei minerali all'interno della pianta, sull'assimilazione del carbonio, sulla dimensione della chioma, sui percorsi ossidativi, sulla fenologia e sui processi di riproduzione e, quindi, influisce sulla resa e sulla qualità delle colture.

Ma l'ulivo ha sviluppato una serie di adattamenti morfologici, fisiologici e biochimici per sopravvivere a periodi di stress idrico, strategie che agiscono in maniera sinergica.

In primis, l'olivo è caratterizzato da un apparato radicale particolarmente sviluppato ed è capace di esplorare un grande volume di terreno e di attingere acqua dagli strati più profondi. Inoltre, l'apparato radicale dell'olivo cresce abbastanza parallelamente al suolo e la maggiore densità radicale si trova vicino alla superficie del tronco, essendo più adatta ad assorbire le precipitazioni leggere e intermittenti, tipiche del suo habitat, rispetto all'acqua degli strati profondi.

Sempre a livello morfologico, l'olivo è caratterizzato da foglie piccole con spessore marcato e elevata compattezza del tessuto mesofillico. Questa struttura riduce la conduttanza interna al trasporto del vapore acqueo e fornisce una maggiore resistenza al danno fisico causato dall'essiccazione. Le foglie dell'olivo presentano anche una spessa cuticola che riduce le perdite di acqua e così la maggior parte della traspirazione è associata agli stomi. Inoltre, la superficie della foglia rivolta verso il basso è ricoperta da uno strato ceroso e da tricomi che di solito aumentano in condizioni di siccità. Cosa succede invece a livello fisiologico e biochimico? In condizioni di siccità le piante di olivo abbassano il potenziale idrico dei loro tessuti e rallentano o addirittura arrestano la crescita della chioma ma non l'attività fotosintetica e la traspirazione. Ciò consente la produzione continua di assimilati nonché il loro accumulo nelle varie parti della pianta, creando così un rapporto radice/foglia maggiore rispetto a piante ben irrigate, al fine di regolare la richiesta di traspirazione e l'assorbimento di acqua del suolo.

In condizioni di siccità, l'olivo mostra una forte capacità di aggiustamento osmotico (l'accumulo di soluti), sia nelle foglie che nelle radici. Questo meccanismo diminuisce il potenziale osmotico, creando un gradiente idrico suolo-pianta, che consente l'estrazione di acqua dal suolo a un potenziale idrico inferiore al punto di appassimento.

Comprendere i meccanismi con cui le piante di olivo affrontano lo stress da siccità in condizioni ambientali estreme è essenziale per stabilire se si tratta di una pianta adatta o meno all'aridocoltura ma anche per selezionare cultivar più resistenti e le pratiche più adatte per coltivarla senz'acqua.

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